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Questo libro parla del rapporto fra Galileo e alcuni scienziati della sua epoca comunemente considerati come esponenti dello "schieramento avverso". È l'epoca in cui la visione del cosmo cambia radicalmente: la cultura europea non appare più al centro della storia umana, la creazione dell'uomo si sposta all'indietro di una inimmaginabile quantità di anni e, infine, i cieli immutabili della cosmologia aristotelica, i cieli di cristallo, vengono definitivamente superati. L'autore propone alcuni temi rilevanti per la scienza del '600 e sviluppa, all'interno di ogni capitolo, sia il punto di vista dello scienziato pisano che quello di un erudito della cultura barocca. Emerge così un quadro nel quale si comprendono le ragioni e i percorsi di coloro che, davanti allo sconvolgimento di una visione del mondo che era sopravvissuta duemila anni, cercano nelle Sacre Scritture una specie di autorizzazione a credere nelle scoperte di quegli anni. Athanasius Kircher, un gesuita tedesco che arriva a Roma nel 1633, l'anno in cui Galileo è costretto all'abiura, è uno dei protagonisti di questo libro. Protagonista fantasioso e sognatore che mette la sua smisurata cultura al servizio della interpretazione letterale di qualunque dettaglio dei racconti delle Scritture, come quello del Diluvio Universale e del ricovero di tutti gli animali del creato nell'Arca di Noè che, secondo il testo biblico, era lunga 300 cubiti, larga 50 e alta 30...